136 MICHELANGIOLO A VENEZIA E ALLA G1UDECCA Poco si sa sul soggiorno di Michelangiolo a Venezia ed alla Giudecca. Nel 1529 egli aveva abbandonato Firenze, dove stavano per ritornare i Medici. Ciò gli fu imputato a pusillanimità, e n'ebbe rampogne e sanzioni; ma come egli riparò subito all'impulso subitaneo, cosi caddero i decreti fatti contro di lui. Alla Giudecca pare abitasse nel palazzo dei Vendramin alla Rotonda. Scrive il Varchi nella sua « Storia fiorentina » (libro X).... «quivi giunto (a Venezia) e per fuggire le visite e le cerimonie, di cui era nimicissimo. e per vivere solitario, secondo l'usanza sua, e rimoto dalle conversazioni, si ritirò pianamente alla Giudecca, dove la Signorìa, non si potendo celare la venuta d'un tal uomo in tanta città, mandò due de' primi gentiluomini a visitarlo in nome di lei, e ad offerirgli amorevolmente tutte quelle cose, le quali, o a lui proprio, o ad alcuno di sua compagnia, bisognassero, atto che dimostrò cosi la grandezza della virtù di Michelangelo, come deU'amore di quei magnifici e clarissimi signori, alla virtù». Pare che il Buonarotti. in quell'occasione, presentasse al Senato un modello per l'erezione del Ponte di Rialto in pietra. Ma al suo progetto, che richiedeva troppa spesa, fu preferito quello del Da Ponte. • * * Sul soggiorno di Michelangelo alla Giudecca ha gettato nuova luce il noto critico d'arte e studioso L. Brosch. in un articolo pubblicalo testé sul «Gazzettino Illustrato». in occasione del IV centenario dello avvenimento (1529-1929). Il Brosch si giovò di cronache e documenti poco noti, che egli mise a raffronto coi dati dell'ep