34 DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. che serarla a Lizzafusina e mandarla in la istessa laguna, un poco più lontano da Venetia? E se non lo feceron quella fiata, perchè, quando la felice memoria de Serenissimo Foscari, accortosi dell’ eror, ch’ei già fatto havea, essendo Proveditor alle acque, aprindo la Brenta a Lizzafusina e mandandola al mare per il porto di S. Nicolao, la rittornò in Resta de aio, non la feceron andar al suo porto vechio, più presto che, per il canal di Corbola, mandarla per Siocho al porto di Malamocho, pur per la laguna? A quegli talli parea molto meglio veder là dove si pigliavan le cape, gambarelli et ostrege, nascer di boni fromenti e di migliori vini. Oh quanto questa ansietà ha nociuto e noce a questa divina città ! E fu certo eror grandissimo. Vedendosi poi (com’ho ditto per avanti) che 1’ alveo della Brenta, per essersi slongato, facea de molti mali (1’ uno era che, innondando di sopra e non potendo gli arzeri sostenir 1’ acqua, si rompevano e facea fondar le possessioni e perder gli grani : l’altro, che pur atterrava la laguna), fu aricordato che’l si dovesse far li sboradori di S. Brusone, de la Mira e di Oriacho : e per far che ? per salvar la laguna, non già, perochè quella istessa acqua, per essi sboradori, di novo andava in la laguna, e molto più che prima. Ma il conforto delli aricordanti era (sì corno al presente da molti è consigliato) che l’acqua della Brenta haveria padito prima nella laguna delle Gambarare (ponendo quella per un niente, perchè era restata di sopra da l’arzere della Brenta, qual passava per Resta de aio), che in la laguna : consideratione molto debile. Sapeano pur che la Brenta atterrava, e che 1’haveria cum il tempo-atterrati tutti quelli lochi, com’ha fato: et atterratoli, era per questo salva la laguna ? se haveria però fatta chiara l’acqua della Brenta per sempre? Questo non videro, e se il conobero, lo celarno. E perchè più piacesse 1’ aricordo loro, mostrorno uno utile grandissimo al publico, il qual fu il far di molini per quelli sboradori al Curam et alle Gambarare. Hor vedessi quello che ha partorito 1’ aricordo loro, la perdita de gli molini cum la ruina della laguna. Capo XXIV. — Perchè non doveano metter la Brenta ne il sborador da S. Bruson, ma la doveano tuor a Stra. Fu certamente uno grandissimo eror questo ancora, che, volendossi pur proveder a tanti danni, fo consigliato che la Brenta non venisse a Lizzafusina, ma andasse a visitar la laguna verso Chioggia, che gli parea star troppo bene, in questo modo, che’ 1 si dovesse far 1’ alveo della Brenta nova e mandarla verso Chioggia. E sopra di questo erano diverse le openioni. Alcuni aricordavano di far questo alveo di Brenta nova al loco di Stra, e farla andar nel Bachion ; altri aricordavano di farla andar corno la va al presente ; e cosi per consiglio di questi ultimi fo terminato, et il peggio, per più ragioni. Questo si vede, che tra tutte le fiumare se trova una bassezza, la qual se è causata da questo, che li fiumi continoamente si alciano nel fondo e, per tenirli ne l’alveo, si è convenuto alciarsi gli arzeri; ma nel mezzo resta basso. Tra gli fiumi et alvei di Po sono la palude di Comachio, quella di Codigoro e quella di Arian. Tra il ramo di Po, che discende a le Fornase, et il fiume di Adice è il Foresto di Adria. Tra l’Adice et il Bachion è il Foresto di Conselve. Tra il Bachion e la Brenta vechia era il Piovato, il quale a forzo di arzeri è fatto altissimo. E che’l sia il vero, sono restati li nomi de li arzeri a li lochi, secondo che’l si andava arzerando, come sono, Arzer di Bandelli, Arzer grando, Arzerre, et Arzerello ; ma di sotto de il piovado, il Foresto di Fogolana, di Malavolta, di Lova e delle Gambarare. Tra la Brenta et il Musone è il Botenico. Tra il Musone et il Sii è Paleaga, Zocarello et Aitino. Tra il Sii e la Piave è la palude di Mu-sestre, Valio, Meolo e quelle di Dogado. Tra la Piave e la Livenza, la palude di Cit-