LA GIOCONDA DI PONCHIELLI E LA GIUDECCA Una delle nostre più belle e popolari opere musicali, la «Gioconda» di Ponchielli, ha. per una parte, come sfondo, l'isola della Giudecca. Il librettista, Tobia Gorrio. in quest'opera suggestiva, ha saputo sfruttar bene il «colore» veneziano: nell’intreccio, nella dipintura dei personaggi, nello scenario. ('). La giovane cantatrice e sua madre abitavano alla Giudecca. Lo ricorda nel I atto il bieco Barnaba : Suo covo i un tugurio laggiù alla Giudecca; hen sempre quell’orrido zendado, ed i cieca.... Ed è alla Giudecca che si svolge tutto il quarto atto. Quivi Gioconda sacrificherà il suo cuore e salverà la rivale per cederla all'uomo amalo, in ricordo di un grande beneficio fatto alla madre, ed al patto stabilitosi allora, col regalo del « rosario» : A te questo rosario che le preghiere aduna, lo te lo porgo, accettalo, ti porterà fortuna... Sulla tua testa vigili la mia benedizion. La scena è sul lato della Giudecca che guarda il canal Orfano, cosi spesso popolato di cadaveri... « l'angolo di un palazzo diroccato... un gran portone di riva nel fondo, da cui si vedrà la laguna e la piazzetta di san Marco, illuminata a festa... una immagine della Madonna ed una Croce appese al muro... a destra della scena, una lunga e buia calle.....» L'eroica fanciulla riceve dalle braccia dei due sicarii il corpo della rivale, addormentata pel narcotico. E li licenzia : l'oruie della mia vecchierello Iddio v'insegni. Doman. se la trovate, a Canateggio v'aspetterò. Quest'antro di Giudecca, fra brev'ora abbandono. Gli avvenimenti incalzano. Elmo, liberato dai ceppi e sfuggito alla morte per le arti di Gioconda, viene a cercar la sua donna, colla