Ma l’arte del remo ha radici troppo profonde nell’anima popolare, è troppa parte del «color locale», perchè essa debba perire. Alla sua vitalità, nella bellezza delle antiche tradizioni, provvedono le autorità ed il Comune e ne sono prova le ultime grandi Regate Fasciste, svoltesi nel solito splendore di cortei di barche e di bissone, alla presenza di principi di Casa Reale e di personalità del Regime. Anche a queste ultime regate presero parie i campioni giudecchini, che, per non andar troppo lontano, nel 1926-28 e nel 1929, seppero piazzarsi primi, coi due cugini Scarpa Luigi 1 detto Paneti e Scarpa Luigi 11. detto Saran. Nel 1929, l’ex Podestà, allora Commissario del Comune, conte dottor Ettore Zorzi, ha voluto fosse ripresa una bellissima usanza, interrotta da qualche tempo : quella di offrire il «pranzo» ai regatanti, qualche giorno prima della regata; pranzo al quale prendono parte, coi più vecchi e noti campioni, le autorità e la stampa, quasi a cementazione d una concordia d'intenti fra Comune e popolo, a conservare le belle tradizioni patrie. Scarpa Luigi ll.o detto Saran