etano allineale lungo il margine lagunare; e la « messa in scena» era Mala affidala ad un umagon : Raffaele Mainella. Chi ha preso parte a quel ritrovo dice che lo spettacolo era indescrivibile : tutte le grazie dell arte congiunte a tutte le grazie della natura. Fragiacomo aveva buttato giù « alla brava» una indovinata acquafòrte, in toni azzurri, per il umenu»; e lo Zanetti ne aveva fatto un piccolo capolavoro delle edizioni del genere. Quasi a riprova dcH'allo senso di ospitalità dei nostri gran signori e dei nostri grandi industriali, il conte Papadopoli aveva offerto ai congressisti il suo eccellente Longara, e il cav. Giovanni Stucky lo spumante d'Asti. Al saltar dei tappi, il compianto Giovanni Chiggiato diede a nome del sindaco, il saluto agli ospiti, rievocando colla sua bella eloquenza, limpida ed elegante, la vita veneziana dei secoli migliori. fra orti e giardini, dove le raffinatezze della vita si disposavano alio splendore dell'arte. * * * Giardino veramente regale, doveva finir proprietà di una regina. Esso appartiene adesso a S. A. R. la principessa Aspasia, la giovane e gentile vedova di re Alessandro di Grecia. Sua Altezza ne farà un asilo di pace per sè e per la sua piccola Alessandra. Non è facile il compito, perchè il bel giardino, un po' per la trascuranza degli ultimi anni, e poi per i rigori dello scorso inverno, che hanno ucciso o ferito quasi tutte le piante, era ridotto questa primavera in condizioni pietose. Ma la principessa ha preso passione per il suo giardino, e nei suoi non brevi soggiorni a V enezia, vi frascone lunghe ore. sorvegliando i nuovi lavori. Già è sorta la bella palazzina, in linee semplici ed armoniose. Già il giardino ebbe curale le ferite sue più gravi; fra uno o due anni al più, esso tornerà a nsplendere in tutta la sua bellezza, quale l'aveva sognato e voluto il vecchio signore inglese. Oasi di verde nel «lardino l’dcn