348 compatito e ripreso, non ostante le sue incorreggibili mancanze; e senza parole, fu sgozzato, come si uccide un agnello innocente. Eira il 21 maggio 1910. La cittadinanza ne fu colpita, come da un lutto proprio. Gli abitanti della Giudecca, ed in particolare gli operai della Ditta Stucky, ne rimasero confusi, doloranti, smarriti, come se avessero parte in tanta colpa, per non aver saputo prevedere, per non aver potuto far schermo dei loro corpi all'amatissimo loro Capo. Le dimostrazioni furono indimenticabili. Mai rimpianto funebre fu più sincero, mai accompagnamento più solenne, più commovente : era un popolo che piangeva. Dei sentimenti comuni si fecero interpreti i maggiori esponenti di Venezia ; il sindaco conte Grimani, l’on. conte Girolamo Marcello, sindaco di Mogliano, l'on. Antonio Fradeletto. deputato di Venezia... Il cordoglio permane, e nell’attenuazione del lontanare nel tempo, esso assume caratteri quasi mistici di poesia ; pare che alla vita intentamente laboriosa e benefica del cav. Giovanni Stuchy, ad idealizzarne definitivamente l'immagine, fosse anche necessaria l'aureola del martirio... (') * • • Dal 1911 l'azienda ¿ nelle mani salde del figlio ing. grand, uff. Gian Carlo Stucky. Del quale nulla voglio scrivere, perchè so che l'Uomo è schivo di ogni lode e rifugge da ogni forma di notorietà, sicché un'esaltazione, per quanto meritata, dell'opera sua. lo offenderebbe, anziché compiacerlo. Ma non mi è consentito assolutamente, dalle esigenze della cronaca e della recente nostra gloriosa storia, di non accennare alla parte che il comm. Giancarlo Stucky ha avuto nella preparazione alla resistenza morale, e nell’assistenza civile, durante i giorni così duri per Venezia, dell'ultima guerra. Chiamato dalla fiducia di chi aveva allora la responsabilità della piazzaforte, e dal prefetto e dal sindaco, a far parte dei Comitati più importanti, vi fu assiduo e sereno consigliere, e portò ovunque il suo senno pratico e lungimirante, di gran capitano d'industria, e di uomo di cuore. £ da ricordare che egli aveva proposto, quando si trattò di provvedere con sussidi alla sussistenza delle persone rimaste senza im- (') N«1 venimmo «nmverwmo dall* morte del rao compunto genitoie. il gtand ufi G. C. Stucky ha utituilo. con generoso t oh-more atto, una botta di 10 di L. 10.000, a favore di un giovane laureato dal noitro massimo Istituto Commerciale.