Quale gelosa cura aveste la Signoria, per conservar alla Giudecca la sua linea di bellezza, complemento necessario al panorama del bacino di san Marco, è dimostrato da una nota del Sanudo, che mi permetto di (ar stampare in grassetto, per segnalarla al lettore competente ed., autorevole. • 4 dicembre 1521 - Et ateato li frati di S. Zuane Batista di la Zucca battano fato bufar 10*0 il muro del »no orto per far uno tquero, et ateato è per metto S. Marco e pareva rio, fo preso che non potettero far «qaero. ma riloraattero orto come era prima ; et fo autor di questo sier BatUu tri io. Cao del Consefio. lon-cjo di X co ia Zoflta). £ da credere che te gli iconoclasti dell'800 avessero avuto sot-t’occhio questa nota, »trebberò avuto meno premura nel decretare la rovina di tanta parte dell'uola: ma questa nota è anche insegnamento e monito ai moderni, ed indica la via d’una necessaria « ripresa in esame « del problema estetico dell’estremità dell’isola, verso san Marco. Abbiamo qua e là qualche notizia, nei diari, delle provvidenze della Signoria, a favore del canale e dell’isola della Giudecca. Coti nel febbraio dei 1520. m dà ordine che tengano tolti la fornata e I squeri nel canal Orando de la Zneca. che hanno cautado due grandi e spaventosi palai fra la dogana de mar et la Zucca (in Rogalis). Nel marzo del ’32. fu posto per li contien et coi di XL dar una galia totil a le monache di Santa Croce de la Zueca, per conzar la fondamenta, che ruina, et li fBramenti tia de V ortensi. Quando nei maggio 1533 fu proposto di cacar la celma fra San Zorzi e san Marco, et il terren portarlo a la Zaeca, sier Gasparo Maliptero, contradite, et non fo preso. E nel dicembre del 1522 fu posto alento molti nobili hanno caie, squeri e terreni sopra il grondo per mezo la Zueca, dace ì fata la fondamenta noia, quali per li Sacii »opra le aque t astreti da pagar, da mo' tia preso, chi ha stabeh tu le fondamenta, principiando da le fornate de cha' fast iman fino al rico di le Piere Bianche, siano abtolti di pagar. Dove troviamo che la Giudecca aveva anche una sua modesta vita industriale, localizzata probabilmente dal rio del Ponte Lungo, come è indicato nella nota precedente, fino all’estremità ovest, di fronte a San Biagio. Il Sanudo fin dal 1509. quando la lena tutta era in armi ed in lavori febbrili, per preparar la difesa contro i francesi, che dicevano coler cegnir omrnno a tnor questa gran cilla, ci fa sapere che continuamente si bota arte/arie a la Zueca, a Fartenal et altrove, di