fo savio del Consejo. Fu sepolto vestito d'oro alla Croce della Ciudecca, dove à le soe arche. Lasciò una veste d'oro alla Chiesa della Croce, ed un'altra a Santo Anzoìo di La Concordia, a quelli frali.
     Ed il 14 ottobre 1525, un domino Piero Antonio Balaja zenit Ionio nostro e dilaterai zeneral, moriva a Santa Croce, in ca' Falier; ma fu sepolto in Santa Croce della Ciudecca. che cussi colse.
     I	palazzi e le ville dell'isola erano assai spesso messi a disposizione di ospiti illustri, e ciò non solo perchè la Ciudecca era allora come un aristocratico sobborgo della città, ma anche per altre ragioni, sulle quali mi permetto di soffermarmi. La prima è questa : gli ospiti, fossero principi o generali o ambasciatori, giungevano o per mare dal Lido, o per via di terra da Fusina. Ma nell’un caso come neU'altro. si andasse a ricevere gli ospiti a Lio, o ad aspettarli a S. Giorgio in Alega ed a san Biagio. la Ciudecca era in diritta linea e sulla strada; e gli ampi canali si prestavano ai sunluosi cortei di barche che si sfoggiavano in tali occasioni. Se gli ospiti erano regali ed ufficiali le visite, li usava il bucintoro; tanlo onore era riserbato talvolta anche ai cardinali. Ma non molto meno fastoso era il ricevimento per gli oratori e per altri personaggi, per i quali si adoperavano i pialli o pialloni o pealoni; a carena pialta e di grandezza maggiore delle piatte. Tre erano questi pialli ducali, ornati magnificamente di varii intagli, messi ad oro tanto nei fianchi come nell’ampio e ricchissimo coperto, che dicevasi liemo. Erano vogali da otto arsenalotti per cadauno, vestiti sfarzosamente. Questi piatti servivano al duca ed alla Signoria anche per le andate votive, per le visite alle chiese ecc. Quando si trattava di visitatori illustri, su di essi saliva la commissione di gentiluomini, talvolta di 50 e più persone, delegala a riceverli. Seguiva un brillante corteo di barche, scaglionale lungo il percorso, e che si spingevano tanlo più lontano, quanto maggiore era l’importanza del personaggio : talvolta fino a Fusina. Ma in ogni caso, per lo schieramento del corteo, erano preferiti i larghi specchi d'acqua del bacino di San Marco e del canale della Ciudecca; la quale Ciudecca. trovandosi proprio in mezzo, era la meglio indicala o per un soggiorno definitivo o almeno per una sosia temporanea nei ricevimenti.
     La seconda ragione è questa, che la Venezia marinara di allora, non conosceva distanze, per acqua. I canali erano le vie normali per le comunicazioni; e le barche si intrecciavano per ogni senso, poco meno che le automobili e le biciclette di oggi nelle vie d'una affollala città. Perciò, per gente abituala a servirsi quasi sempre della barca, la Ciudecca. specie nella punta estrema di San Giovanni, faceva parte del centro della città, dal quale non distava che qualche centinaio di metri. Era naturale perciò che colà fossero alloggiali, per la comune comodità, gli ospiti di riguardo, tanto più che l’isola era considerala una delle contrade più belle e ragguardevoli di Venezia.