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una donnaccia mercenaria. Costei, tale Margherita Locardo. venne condannata a quattro anni di carcere.
     Fra le case di ritrovo, o casini privati, sorti specialmente a comodo del patriziato, che furono fatti chiudere con ordinanza del 16 aprile 1747, ne troviamo uno alla Giudecca. di proprietà della nobildonna Caterina Sagredo Barbarigo.
    Anche un po’ di alchimia. Ricorda il Molmenti che nel XVI secolo, filosofi e ciurmadori s'affaticavano intorno ai fornelli, ai lambicchi ed alle storte dell’alchimia, per trarre i farmachi atti a guarire ogni malattia, e l'elisir di vita; per cercare la pietra filosofale e l'oro, conquistatore d ogni felicità. Alle follie degli alchimisti, t'apponeva invano qualche decreto del governo.
    Un tale Marco Bragadin, detto Magugnà, ciprioto, venuto a Venezia il 26 novembre 1590, li apprestava a far i suoi esperimenti d alchimia, splendidamente ospitato in casa Dandolo alla Giudecca. Perfino alcuni re e principi invidiarono allora Venezia, a cui era toccata la fortuna di accogliere un uomo, che »faceva d'argento vivo
oro finissimo..... 1 più scalmanati, vedevano ormai la Giudecca tutta
oro....
     Il Magugnà finì più tardi presso il Duca di Baviera, dove, convinto di frode, fu condannato, nel 1591, alla decapitazione. Prima di salire il patibolo, egli confessò che non aveva mai saputo «cavar l'anima dell'oro » (').
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