UT signore,... quando ne trovava una. ospite del tuo Eden » non mancava mai di dichiarare ch'era la più bella rosa sbocciata nel suo giardino, col nuovo sole... » Mr. Eden, era un uomo di spirito, ed un osservatore acuto. Nel suo libro troviamo scritto, per esempio »: Tra le nostre graziose visi-tatrici, ve ne sono alcune che vanno pazze per le more (bello questo nos» maiestatico del vecchio gentiluomo). Noi incitiamo le più graziose a coglierle colle labbra. Ciò può fare, e si fa spesso con successo, ma non sempre, tome dimostrano boccucce e na-•etti capricciosi, che restano tinti di rosso cupo... Vi sono mezzi •empiici e antichi, forse quanto Adamo, per mondare dalle macchie le belle bocche, ma le ve-Mi, è utile saperlo, riprendono il colore caro alla loro padrona. ’oltanto al fumo di zolfo bruciato a. Profondo nella sua semplicità. è il « pensiero » col quale Mr. Eden chiude quel suo libro : egli avrebbe potuto ripeter quella frase anche nell'ora della rn°rte, che lo colpi in tardissima età: n Dio onnipotente, ci narra Bacone, creò un giardino... Che posiamo far di meglio noi. co*) poco possenti, che umilmente e amorosa-mente tentar d'imitarlo? a • • • La signora Carolina Eden sopravvisse molti anni allo sposo, ed era donna di alti sentimenti, e di gusto come di trailo, finissimi. Ne abbiamo un documento in una breve pubblicarKme fatta in ricordo», da persona sua amica. Mrs. Alethea Wiel. Sono due sole pagine! te. ma *rve e toccanti come un ritrailo fatto col cuore « Mrs. Eden, scrive Mrs. Wiel. era una donna dotata di un particolare fascino, ed inoltre aveva una strana facoltà di saper penetrare nella vita degli altri, una simpatia ugualmente cordiale ed aperta per i giovani e per i vecchi... Ma forse fu soprattutto a Venezia, che queste sue caratteristiche doti trovarono campo di manifestarsi in un