202 vuol significare che chi ha un simile capo ha la mano (erma perchè saldo è il cuore. Il Ciano, col Rizzo, che D'Annunzio chiamò il solitario Asceta marino della Patria, col Berardinelli e pochi altri, fu tra i primi a com prendere I importanza dei M. A. S.; nuovo mezzo di rapidissima offesa, arma prettamente italiana, concepita e creata a V enezia dal comm. Attilio Bisio, direttore del Cantiere navale « Svan ». L episodio, come tutte le gesta epiche, non domanda lunghe narrazioni. La mattina del 16 novembre 1917, il semaforo di Piave Vecchia, segnala due corazzate austriache, la Budapest e la Wien che accompagnate e protette da ben I I torpediniere, si dirigono su Cortei-lazzo ed iniziano un nutrito bombardamento contro quella batterli navale. La notizia viene telefonata a Venezia; e viene decisa un'impresa assurda, fantastica, ma perciò appunto meravigliosamente bella. Contro le tredici navi austriache, dalla Ciudecca. da presso le Carceri maschili, dove durante la guerra i mas erano ormeggiati, sempre pronti ad ogni più temeraria impresa, vengono lanciati tre mas. Vittorio C. Rossi ce li dipinge nell'azione: u Ordinati a coda di rondine, in una turbolenta distesa di spuma... affilati veementi fulminei, la poppa quasi profondata nell'acqua, la prora eretta, impennata, emersa fino al taglio della chiglia, i tre motoscafi si scagliano all'assalto». Tre pigmei contro una squadra di giganti. Uno dei mas ha un improvviso guasto ad uno dei motori; vuol proseguire ugualmente. Gli si ordina di rientrare : obbedisce. Ed i mas restano due soli, nella sublime corsa alla distruzione ed alla morte. Quando il nemico si accorge di loro, è un inferno di fuoco che li investe. Ma ormai sono a poche miglia dalle navi austriache. I mas. lanciati a velociti folle, superano intatti le varie catene di fuoco; e giunti a meno di un chilometro dalle corazzate, lanciano i siluri : due contro la corazzata di testa, due contro l'altra. Gli occhi e gli animi sono ora sospesi, questi uomini sono come dimentichi della pioggia di fuoco che crepita tutto intorno. Ma tanto eroismo doveva essere inane. Le corazzate hanno accostato, hanno scansato i siluri! Quei prodi, si mordono rabbiosamente le mani, e quasi quasi non si accorgono che le undici torpediniere son lor sopra, tentano di tagliar loro la strada, li flagellano di colpi. Ecco, i mas volano verso Cortei lazzo per tentar di mettersi sotto la protezione delle baitene— Già pare che siano sopraffatti e raggiunti; al a coro ■ dei piccoli calibri si unisce il lacerante fragore dei a 240 a delle corazzate : una grossa granata scoppia a pochi metri dal mas 15; e produce alcune non lievi avarie. Forse, è la fine... Ma no. proprio nel momento ui cui una torpediniera li serra, infittendo i suoi colpi, la batteria di Cortellazzo coi suoi tiri di