i<>7 I soldati validi, si prestarono tutti volonterosamente, per i lavori; e cosi pure diedero ogni loro appoggio il dott. prof. Giorgi. Direttore dell Ospedale, l’egregio sanitario dott. Felice Molin. pure addetto all ospedale, e molti industriali dellisola, che provvidero alla spesa non lieve per altri materiali occorrenti. ...La cosa ebbe il consenso e il plauso anche di personalità. La crrimonia dell inaugurazione riuscì solenne, e ad essa doveva intervenire Gabriele D Annunzio che. quel giorno invece dovette assentarsi. Per iniziativa del D Annunzio era stata aggiunta al monumento una superba aquila di bronzo, la quale però, dopo alcuni anni, per una 'piacevole controversia commerciale, fu tolta. Il prof. Giuseppe Betta nini aveva dettato una efficace epigrafe a ricordo, che è scolpila in una lapide, posta nella parte posteriore del monumento. Eccone il lesto : Monito alle generazioni venture — presso il tempio che aduna — della Patria le nuoce speranze — auspicio di vittoria — pur tra le cure di liberatrice guerra — sentimento d'ufficiali e soldati — spontaneo concorso di cittadini — di pubbliche amministrazioni — nelle macerie della vetusta torre di San Marco — a seconda vita risorte — in Perpetuo ricordo impressero — la durezza dell’impresa — la santità della tradizione — la lealtà del Re. — Anno MCMXVII — Regnando Vittorio Emanuele III di Savoia. • • • Finita la guerra, la scuola riprese il suo ritmo, un po' faticosamente prima, per l'incertezza e le difficoltà dei tempi, sempre più "gorosamente poi. quando la disciplina fascista inquadrò energicamente le forze vive del paese, ed il governo rivolse alla educazione ogni sua cura, come alla fucina dei nuovi italiani, che esso si propone di dare alla patria. Di questo rinnovato spirito di vita e d amore, si è giovato e si giova ogni giorno più la scuola, e non solo per virtù di leggi e per passione di maestri, ma anche perrbè le famiglie hanno meglio sentito il dovere di mandare con assiduità i figli alle lezioni e di sorvegliarli, mentre le provvide istituzioni para e poat-scolastiche (ricreatori, patronati. opere di assistenza e di previdenza, balilla, piccole italiane ecc.) completano l’opera della scuola e della famiglia. Non voglio, per amor del • luogo • abbondare in lodi, non posso nascondere che in alcune zone « gngse • della popolazione, specie fra le più povere e in quelle abbandonate alle baracche, v'è mollo e molto da desiderare, e per la pulizia e per la disciplina e per la frequenza: ma è psjr necessario riconoscere che gli alunni della Giudecca, dei quali tanto aveva da lamentarsi il prof. Bettini ai suoi