ili CANTIERI NAVALI ED OFFICINE MECCANICHE DI VENEZIA. Lungo le rive della Giudecca, e specialmente ai margini delle « sacche » come pure in qualche largo spiazzo intemo, si sono installati e sono andati sviluppandosi cantieri e fabbriche, che sono fra i più importanti della città : e su di essi è doveroso scrivere un breve cenno illustrativo. Il primo posto spetta indubbiamente ai « Cantieri Navali ed officine meccaniche di Venezia; i quali fanno parte del gruppo d’industrie che I alta mente del conte Volpi pensò e volle a complemento del Porto Industriale. Questi Cantieri navali, dopo la deprecata soppressione del-l’Arsenale di Venezia, hanno raccolto e continuato le nostre buone tradizioni, in fatto di tecnica e di costruzioni navali e meccaniche. Essi raccolgono insieme l'eredità di due altre Società Industriali, benemerite della città, e cioè della « Neoille » e della « Sovincm ». Queste, in un primo tempo, sorgevano a San Rocco, nel Castelforte, che era uno degli ultimi rifugi del verde nella nostra troppo piccola Venezia. Quando necessità improrogabili obbligarono il Comune a ridurre anche quell'area ad uso di abitazioni, l'industria trovò asilo alla Giudecca, in un ampio terreno già di proprietà dei signori Giacomo Baldin e fratelli Suppiei, situato lungo il canale del Ponte Lungo. La « Neoille » sorgeva nel 1903, la nuova formazione « Società Veneziana Industrie Navali e Meccaniche » (Sai'/nem) si costituì nel 1905. * • • La « Savinem », alla fine del 1917, sgombrava il suo stabilimento alla Giudecca (Officina meccanica e navale) trasportando tutto il macchinario, cogli attrezzi e materiali, a Piombino, dove ha continuato a funzionare, installandosi in locali concessi dalla società « Uva ». Cessata la guerra, nel 1919, la detta Società cedette il suo stabilimento nell'ìsola (terreno e fabbricati) alla S. A. Cantieri Navali ed Acciaierie di Venezia, con sede a Venezia, costituitasi nel settembre 1917. collo scopo di creare un grande stabilimento siderurgico e navale, nel nuovo porto industriale della città. Lo stabilimento, fin dai primi mesi del 1919 venne completamente ricostituito, fu fornito di nuove macchine, e da allora ha funzionato ininterrottamente sotto la direzione dell mg. Gino Cacctari, occupando da 400 a 500 operai, e talvolta anche più.