INDUSTRIA DELLE CERAMICHE E DELLE TERRECOTTE Lo stabile in fondamenta della Croce, che reca i numeri 187 a 191 ebbe vane destinazioni. Fin dal 1900 una Ditta Pianaro vi esercitava una piccola industria, quella degli stracci. Più tardi, nel 1914, i Pianaro si misero a fabbricar liquori, con un certo successo, ed acquistando buona fama e larga clientela. Nel 1924 il locale fu adibito alla fabbricazione delle ceramiche; ai primi tentativi, seguirono belle affermazioni, specie quando l’azienda passò sotto la gerenza del sig. Giuseppe Serena, e la direzione tecnica fu assunta dal sig. Giuseppe De Poli. Nel dicembre 1929 si è costituita infine una Società, sotto il nome di STA (Società terrecotte artistiche), che rilevò la fabbrica precedente, allo scopo di darle nuovo impulso e più vasto campo d’azione. Vi si fabbricano gli oggetti più svariati, d’uso e di ornamento, ad una sola tinta, o colorati vivacemente : scatole, bomboniere, articoli per toeletta, sopramobili, riproduzioni di terrecotte famose, imitazioni daH'antico ecc. La fattura è accurata, il « tocco » ultimo è sempre dato da un valente artista. La STA ha rappresentanti ovunque, e propri viaggiatori; sicché è a credere che i suoi articoli, nei quali il buon gusto si unisce alla praticità, possano affermarsi anche più. Il catalogo della « Sla » è di per sè una bella dimostrazione della originalità ed accuratezza di questa fabbrica, che si propone di seguire le migliori tradizioni veneziane in materia. FABBRICHE DI CORDAMI Era un’altra delle industrie caratteristiche della Giudecca : nei lontani tempi, in cui la fabbricazione si faceva a mano, con pochi arnesi. a mezzo della torcitura e della tensione. In fondamenta di San Biagio esistono ancora alcune pietre bianche, con incavato un foro, nel quale si infilavano le mazze di ferro, che servivano a raccogliere i vari fili; i fabbricanti si servivano particolarmente di quella lunga fondamenta, per la confezione delle corde più lunghe e più grosse. Vi è ancora qualche vecchio, che racconta di esser stato occupato nella sua giovinezza in taluna delle ultime fabbriche. E si ricordano