>4* 19 luglio 1030 - Il dott. Mario Alverà, Podestà di Venezia, fa l'annuale visita al Tempio. Addobbossi pur anco la Piazzetta di san Marco, mediante tappeti, stendardi, innumerevoli (estoni, stemmi dei provveditori alla sanità, ritratti di 16 pontefici, e quadri allusivi alla sofferta sciagura... Alla porta del palazzo ducale, delta Carta, innalzossi una serie d'arcate, coperte di panni, che terminava con altra arcata maggiore, alla lesta d un ponte, parimente coperto di panni, e formalo sopra ottanta galere, pei mettere in comunicazione la Piazzetta colla punta di san Giovanni della Giudecca. Sfilarono sul medesimo le cinque scuole grandi, il clero secolare e regolare, il primicerio, il patriarca d'Armenia e quello di Venezia, e finalmente il vecchio doge Sebastiano Vemer.in compagnia degli ambasciatori e del senato. All'apparire dell'eroe delle Curzolari. tale fu lo strepilo delle artiglierie, trombe e tamburi, e delle acclamazioni della festante moltitudine, da sembrare, come enfalicamente si esprime uno scrittore contemporaneo, (Mutio Lamina) che il mondo avesse a disfarsi. Quando poi la processione fu entrala nella chiesa, cantossi una solenne Messa con Te Dcum, musicala dal celebre Zarlino». Il Tassini aggiunge che non dissimili dimostraziooi d'allegrezza si fecero per la liberazione dalla peste del 1630. e per la quale sorse il tempio votivo di santa Maria della Salute. La bella usanza si protrasse nei secoli, solo all'unico ponte da san Marco a san Giovanni, si sostituirono i due ponti volivi, da santa Mana d-l Giglio a san Gregorio, e dalle Zattere al Redentore. Nei secoli non si ebbero che rare e brevi interruzioni, causate da guerre o