72 prò vinci«1 turche. In ognuna di queste regioni vigeva un sistema di amministrazione diverso. In Croazia e Slavonia, accanto a certe nor me di diritto croato, vigeva il diritto magiaro ; neflla. Backa, nella Baranja e nel Banato e nelle regioni della Mur era pure in vigore il diritto ungherese. Nelle regioni che appartennero alla vecchia Austria, nella Slovenia e nella Dalmazia era in vigore l’amministrazio- luglio 1923 abbandona il paese e va a Vienna, a Londra, a Mosca. Allaccia rapporti con i Soviet per dar maggior efflcenza al moto separatista. Nel fascicolo IV (1924) del Novyj Vostok di Mosca, pubblica un importante articolo intitolato « Obicij vagliai na narody Balkario • Dunajskoj Evropy » (sguardo generale sui popoli dell’Europa ri an uhi ano-balcanica) in cui esamina- 1 rapporti fra i serbi, i oroati e gli sloveni. Secondo l'agitatore oroato, nel nuovo Regno che si chiama dei serbi, croati e sloveni, ma che in sostanza è la Grande Serbia, i soli e assoluti padroni sono i serbi. « La Jugoslavia odierna si è messa in contrasto con gli interessi delle minoranze nazionali. Perciò i Croati sono stati costretti a tracciarsi uno schema di repubblica agraria. I governanti serbi non esercitano nessuna influenza morale su gli sloveni e sui croati, e si appoggiano unicamente sulla forza delle baionette e sulle convenzioni militari con gli Stati della Piccola Intesa. I firmatari della Pace di Parigi commisero uno dei più gravi delitti assegnando alla Serbia un territorio quattro volte più esteso di quello rinchiuso nei suoi limiti antichi, un territorio nel quale vivono razze politicamente mature e perfettamente organizzate (Sloveni e Croati), delle minoranze molto più elevate dei