116 nistrativo, tenne fermo il punto di vista che lo Stato è sopra tutti, e che nessuna crisi gli può far mutare natura. Rivolse un significativo appello ai croati : « Noi deploreremmo molto — egli disse — che si dovessero trovare partiti oppure privati che approfittando desi dolore unanime per il tragico avvenimento,, cercassero di spingere le masse popolari ad atti contrari alle disposizioni costituzionali ed alle leggi in vigore. Noi saremmo non soltanto costretti, ma anche decisi, ad assicurare l’applicazione ed il rispetto della costituzione e delle leggi ovunque ». E concluse il suo discorso dichiarando che « il governo iugoslavo, cosciente degli impegni presi dal paese entrando nella Società delle Nazioni, continuerà risolutamente e senza esitazioni la politica estera finora praticata dalla Jugoslavia. Le direttive principali di questa politica sono ben conosciute : rispetto e mantenimento dello stato di cose fissato dai trattati di amicizia e di alleanza conclusi dal paese nell’interesse del mantenimento della pace, mantenimento e rinsaldamento dei buoni rapporti con tutti gli Stati e, nella misura in cui non esistono ancora, stabilimento e consolidamento dei rapporti amichevoli con tutti i paesi vicini ». »