10 della sua più grande e più vana impresa, il popolo serbo s’impadronisce di quasi tutta la penisola balcanica. L’impero, giunto all’apo-geo della sua grandezza, si estende dall’Adriatico e dal Jonio ai confini della Tracia, dal Danubio e dalla Sava all’Egeo. Skoplje (U-skub), la capitale del nuovo Stato, è il centro della politica orientale di quei tempi. Con 1« morte di Dusciano il tentativo di compiere l’unitù del mondo slavo-balcanico, opponendo- lo all’ellenismo di Bisanzio, si arresta. E’ una creazione personale che scompare col suo creatore. Dopo la sua morte l’unità dell’impero serbo si spezza e le orde turche si Avanzano nella penisola balcanica. Ma nonostante secoli di servitù e di diso rientamento, la tradizione rimane. Ed è questa tradizione che alimenta l’attuale imperialismo serbo, e lo spiega dal punto di vista storico. Alla luce di codesta tradizione si spiegano le pretese serbe su gran parte dell’Albania, sulla Macedonia, su Salonicco, sulla Tracia, sulla Bulgaria e persino sulle regioni adriatiche, contenute nel noto programma degli imperialisti iugoslavi : dall’Isonzo al Vardar. A questa tradizione serba si oppongono le