DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. 13 dolce et fuori de quella, et tra esso porto novo et Chioza li ristarà il porto de Bron-dolo de acqua salsa e in la laguna. Et a questo modo si sparagna miglia 4 de la laguna, che è un gran che et un gran sparagno ; se lassa il porto di Brondolo in acqua salsa, il qual porto è vita e cibo di questa laguna, et non si mete Chioza in terra ferma. Et è quel medemo che si fa mettendole per il porto de Brondolo, cerca al viagio, et la spesa non è molto più, nè tanta però che più non vaglia miglia 4 de laguna e 1’ evitar de un inconveniente tanto grandissimo. Al viagio veramente di Lombardia si provederà benissimo medesimamente per via de porte, senza dubio che la laguna si aterri : ad ogni modo per Brondolo si conviene far esso viagio per via de porte e con molto più fatica et men securezza. Et perchè dico doversi questo far per il solo rispeto de laguna, m'è forza algune cose aricordar a V.a Ser.tà de essa laguna. Dico adunque che questa laguna è le mura de l’alma cità de Venetia, e, sminuendossi quella, s’indeboliscono le mura : et quanto più tanto pegio, mura dico che la defende da l’aere cativo e de questo solo parlo. Quanto mo che la sia sminuida sì de largezza corno di longezza et profondità, si vede cum li ochii et lo dimostrano le corentie de canali, sì nel crescer corno nel descresser de le acque. Però che quando che le acque del mare entrano dentro, per che non trovano fondo nè largezza, entrasse senza fuga, e quando poi escano, perchè sono poche, si vuòdano di fato et vano piano fuori de i porti et non poleno le acque de le velme cum furia cader nei canali et portar le imonditie, che montano su quelle in li canali, nè poleno li canali portar il fango de le velme in mare, perchè sono senza forza et come il vecchio de anni 70. Et più che '1 si andarà sminuendo la laguna, tanto più presto andarano le acque fuori in mar et starano le velme più tempo discoperte, di modo che le pioggie sole indolcirano esse velme et farà nascere il canedo, mo di qua mo di là, senza esservi poi rimedio alcuno : il che causarà la guerra de 1’ aere cattivissimo a questa cità, nascendoli il canedo soto vento, verso ostro, sirocho et garbino, venti pestiferi. Serenissimo Principe, io vedo questa laguna in termine tale, che ’1 m’ è forzo cum le lacrime in li ochi far questa conclusion, che, se la V.a Sub.tà non manda fuori de quella le acque de la Brenta, principal ruina de la laguna, et se V.a Sub.tà la sminuirà più de quel che la è, et se ’1 non se li lassa il porto di Brondolo in acqua salsa et il porto di Torcello, 1’ uno da l’un capo, l’altro da l’altro di questa laguna, in brevissimo tempo la compirà di perder: nè vi è ragion in contrario et per le rason dite et per molte che io potria dir. Ma le lasso per la tropo longezza. Concludo adunque doversi meter per mia openion esse acque in mar verso Fos-son, corno è dito, viagio fatibile e riuscibile et molto sicuro : il che fatto, serano Tacque dolci de la Brenta fuori de questa laguna ; dominerano le acque salse sole, il naturai de le quai è roder, intenerir et consumar li lochi dove ascendono et, agiutando la natura con T arte, se mantenirano le mura di questa cità et se agrandirano et la farà eterna, perchè da questa operation, che si fa al presente, depende la salute sua. Nè dubiti ponto la V.a Sub.tà, perch’io stia a Chiozza, perchè questo che io dico, lo dico per solo beneficio di Venetia, sì per esser io suo buon subdito et servitor, corno per esser nato in essa città a S. Maria Zobenico et esser arlevato in quella fino a 1’ età de anni 10, essendo mio padre al servitio de V.a Subl.tà et salariato a 1’ offitio de de acque per inzegnier et protho di questa laguna. Et credami V.a Sub.tà che ne la presente consideration tanto penso a la cità de Chioza, quanto se quella fusse al Perù ; ma solo ho 1’ ochio, il pensier e tuto il core a la laguna da un capo a T altro. - Et questo in quanto al primo capitulo.