88 ANTE TRESIC PAVICIC la catarsi, la purificazione dal peccato di vanità, che forse nel subcosciente lo spingeva a proclamarsi profeta di Dio. A leggere attentamente alcune sue pagine ci si convince che l’intelligenza del Frate non è profonda nè originale e che il suo misticismo non supera in profondità quello dei più superficiali mistici cristiani, nè raggiunge, nemmeno lontanamente, il misticismo degli gnostici, così ricco di mirabile e viva fantasia; dico di Plotino, filosoficamente il più fondato, di Proclo, di Porfirio, di Massimo da Efeso, di Apollonio di Tiana, di Hùgues de Saint Victor, di Bonaventura, a non parlare dei più vicini a noi: Bruno, Bòhme, Ruysbroeck ecc. L’Alessi afferma che nelle sue estasi mistiche Gerolamo si leva talora all’altezza di Sant’Agostino. Non sono di questa opinione; anzi credo che nessuno ancora si sia accostato a quella figura altissima. Tutto il misticismo di Gerolamo è nel suo sentimento, sincero e profondo, ma la forza dell’ intelletto non gli è pari. Egli non possiede nè lo stile poetico di Santa Càterina, nè l’immediatezza della sua suggestione. A dire il vero io non conosco a fondo le opere del Savonarola, ma da quelle che mi sono note egli non mi è apparso acuto nè mi ha entu-