272 ANTE TRESIC PAVICIC zioni compiute e non ai motivi psicologici che le determinano. Chi è capace di valutare tutte le cause, su quale bilancia pesarle per un giudizio? Giudice di sé è la sola coscienza; il resto è nebbia. Nondimeno mi sembra che Fabio si giudichi con eccessiva severità e si accusi di azioni non avvertite nel corso del dramma. Siamo ben lungi dalla chiarezza di vita di cui egli parla. La vita è un mistero profondo, nemmeno la biologia non riesce a svelarla. Attraverso i cataclismi dei primitivi sistemi solari, oltre le tempeste della Via Lattea, la fonte vitale si perde nell’ infinito, nell’ Essere trascendentale, assoluto, cosciente, previdente, che non ha personalità perchè non ha limiti nello spazio e nel tempo. Noi siamo felici di vivere ma non comprendiamo la vita; nel profondo sentiamo ad ogni modo di essere usciti dall’abisso trascendentale. La sorgente e la foce della vita, lo spazio e il tempo oltre i quali essa trascorre, sono fitta oscurità. L’ammette, infine, lo stesso Fabio, quando dice che c’è qualche cosa che sfugge alla scienza. Tuttavia dobbiamo ammirarlo quando si addossa intera la responsabilità del delitto di Laura. Egli l’ha forse suggestionata subcoscientemente, non