210 ANTE TRESIC PAVICIC Caterina. — Maestà, quelle pagine contengono le vere leggi della vita. Leggetele. Vi sentirete un uomo. Carlo IX (sorride e guarda con occhio amoroso la madre). Caterina. — Ed ora buona notte, Maestà. VII. Come ho osservato, l’effetto drammatico sarebbe indubbiamente maggiore se il dramma si conchiudesse al primo quadro del quarto atto. Il secondo quadro può essere interessante, e forse anche necessario per caratterizzare Caterina, la quale, del resto, è caratterizzata a meraviglia nell’ intero lavoro; ma certamente non accresce la tensione della tragedia e, con la sua andatura allegra e spiritosa, turba in certo modo la catarsi del primo quadro. Per quanto sia cosa lodevole e simpatica l’energia e la risolutezza politica in una donna, sia pure una Regina, piace trovarvi anche un po’ di pietà e di commozione, come in Caterina nella prima parte del quarto atto; e non attribuiamo affatto questi sentimenti a debolezza del suo carattere. Ella ci appare più grande quando, nella lotta fra gli interessi dello Stato e la pietà, nel suo cuore ondeggiano sentimenti u-