IL TEATRO DI RINO ALESSI 19 la gran varietà d’intonazioni, che vanno dal realistico all’eroico, dal comico al tragico, dal serio all’ umoristico. La prima parte, sopratutto, « L’esilio di Cicerone », è pervasa da uno spirito caustico, che non disgraderebbe in una opera di Bernardo Shaw. Per la sua grande perizia nell’arte drammatica, alla quale diede un suo proprio contributo d’opere creative, per la sua vasta coltura maturatasi non soltanto sui libri ma anche nei viaggi attraverso i più vari e più lontani paesi, per le sue doti eminenti di studioso, esercitatesi nella meditazione sopra i più ardui problemi estetici, filosofici e sociali, per la sua vita di uomo politico, che lo fece partecipare, sotto la dominazione dell’Austria absburgica, alle stesse vicende degl’ italiani che si dicevano irredenti, per la sua personale simpatia con l’anima latina e con tutto ciò eh’è espressione di classicità serena ed equilibrata, di umana universalità, non farà meraviglia che Ante Tresic Pavide sia stato attratto dal teatro di Rino Alessi ed abbia voluto dedicargli uno studio così ampio e profondo. Le pagine da lui scritte sopra II Conte Aquila non sono pagine di critica teorica od astratta, sono pagine di cri-