IL TEATRO DI RINO ALESSI 61 ginocchio. Pentita, promette di non peccare più. Intorno echeggia il coro del pentimento e della redenzione. Leda, nella prima estasi della conversione, recita il Credo, e la folla grida : — « Miracolo, un nuovo miracolo! » L’entusiasmo aumenta quando un capitano arriva annunciando che la tempesta ha distrutto la flotta dei Veneziani e dei Pisani, e che le galere francesi, cariche di grano, hanno potuto entrare nella foce dell’Arno, e stanno per arrivare a Firenze. La folla urla : — « Miracolo! Miracolo! Vittoria! Il grano, il grano! » L’esaltazione genera scene di fanatismo per il Frate taumaturgo. Scene descritte magistralmente. Leda non è un personaggio della storia; diventa, comunque, una figura storica per il modo com’è raffigurata. Caratteri simili non erano rari, a quei tempi, a Firenze e in altre città d’Italia. Molte giovani dell’aristocrazia e del ceto borghese avevano una cultura classica, conoscevano perfettamente il latino e la musica. Quanto al popolo, era credente ma superstizioso. Ogni fenomeno poco comune bastava per farlo gridare al miracolo. Ma, come sempre e ovunque, era instabile, capriccioso, ingrato verso i benefattori. Le scene che seguiranno