IL TEATRO DI RINO ALESSI 213 Condé, Pardaillan. Solamente dal lato religioso ella non è presentata con coerenza. Talora, infatti, Caterina considera anche la religione come un mezzo per fortificare lo Stato e salvare la corona ai suoi, al punto da dare la figlia in moglie a un calvinista e da consentire a lottare con Coligny contro Filippo II; altre volte invece accentua la sua fedeltà alla Chiesa cattolica e vede soltanto in essa la salvezza della Francia e della dinastia, non curando troppo l’anima anche se in preda al rimorso. Tuttavia questo ondeggiamento non è un errore, nè drammaticamente nè psicologicamente, anzi denota un’acuta conoscenza dell’anima umana. Invero non v’è spirito tanto forte che, alle volte, non oscilli fra sentimenti e idee contradittorie. Non sono debolezze, ma predomini! di cause determinanti che, con la loro incertezza, aumentano le peripezie e la tensione drammatica. Anche dal lato storico non ritengo che qui vi sia errore, bensì un’abile intuizione. E’ alla fine dei primo atto che meglio si chiarisce il carattere di Caterina. Secondo la storia e secondo l’autore, l’ammiraglio di Coligny dominava Carlo IX al punto che questi non ascoltava la madre, anzi scendeva a insultarla. Elia capiva che gli ugonotti tendevano a impa-