IL TEATRO DI RINO ALESSI 161 di uomini che, anche indossando il saio dei condannati e trascinando catene ai piedi e alle mani, possono, con calma e freddo disprezzo, respingere i favori del potente tiranno, gli onori e i piaceri, e avviarsi alteri, con nell’anima la fiamma immacolata dell’onore, all’ergastolo onorato e alla morte santa. La soavità di questo orgoglio è perfettamente rappresentata dal conte Federico Confalo-nieri. Egli non è senza difetti; ha soggiaciuto con troppa facilità alle tentazioni del fascino femminile, offendendo la donna ideale personificata da Teresa; non è senza macchie di vanità; tuttavia sino all’ultimo conserva nell’animo la fiamma del vero onore, sentimento che nessuno può dare nè rapire, fuoco sacro che rende uomo l’uomo, e può ardere tanto nello spirito dello sventurato e dell’ ignorante quanto in quello del più intelligente e più colto, alimentato non dall’esterno, ma dalla propria volontà e dalla luce della grazia nel suo mistero imperscrutabile.