15« DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. qua, con le scale. Invero hanno male considerata questa cosa. Nè si doveva il prefatto m.° Arcangelo, per aver cavato una fossa et ritrovate in esso loco le condicioni de’ terreni nelle mesure per lui tolte, fidarsi di affirmar che tutta Venetia stesse a quel modo, però che, se egli cavasse un’ altra fossa, alquanto più lontano da quella, non è dubio alcuno che, se egli ritrovasse de quelle istesse sorti de terreno, le ritrovaria in altre misure, talli più basse et tali più alte di quelle altre: et la esperientia di questo si vede ogni giorno nel far delle cisterne, che ’1 si ritrova la creda in un luoco più alta et in un altro più bassa, Et perchè tu mi hai dito che egli ritrovò la creda profonda, io ti dico che ’1 si ritrova essa creda et profonda et in pello della terra, corno di sotto de gli arzeri della Cava nuova, che discore da Marghera al Dese, che in esso luoco la creda è mezzo piede sotto terra ; e pero non doveva affirmar una cosa di tanta importantia per vera senza magior certezza di quella. Ti dirò più, che, se ’1 fosse così, che l’acqua delli mari preditti si alzasse ogni cento anni un piede, fin questo have-rebbe fatto o presto farebbe mutazione l’acqua della Propontide, che, sì come di continuo la esce nel mare Egeo, quello tanto si alciaria, che ’1 si farebbe eguale a quella e l’acqua dell’ Egeo con il suo Auso entrarebbe in essa. Gio. — Dimmi un poco, se tu lo saperai, per che causa l’acqua della Propontide, la qual è salsa, escie continuamente fuori nel mare Egeo ? e perchè quella dall’ Egeo, che è salsa, non entra in la Propontide con la crescente sua, sì corno fa il mare per li nostri porti in questa laguna et in le altre? Santo. — Quelli mari, Ponto Eusino, Palude Meotide et Propontide, sono situati e serati nella terra e non hanno il Auso e refiuso, come li altri mari, che cresconno hore sei et sei altre calanno, ma stanno quasi sempre ad una alteza, e perchè in quelli ca-donno continuamente di grandissimi fiumi, come il Tanais, che divide 1’ Asia dall’ Europa, il Boristene, il Bog, il Mester et il Danubio et molti altri, i quali continuamente uscendo tenghonno in colmo essi mari et non havendo questi altro essito nè loco, ove voltarsi, che per il stretto de larghezza de uno miglio in circa, egli è forza, che stiano in molto magior altezza di quello che sta il mar Egeo, il quale è sempre stato tale, che ’1 Auso de la sua acqua mai si potè far eguale a quell’ altra. Ma se 1’ Egeo cre-sciesse con il fondo e con la superficie dell’ acqua, ben si farebe in poche centenara d’anni tanto alto, che egli entrarebbe in la Propontide.- Gio. — E per qual cagione non cresconno e callano essi mari, come il Mediterraneo e gli altri mari? Santo. — Dicessi che questo Auso e riAusso delle hore sei si causa in quelle acque, che participanno con le acque dell’ Oceano, che sono in mare con grandissimo fondo, et esse acque sono quelle, che veramente si adimandanno il puro elemento, il quale è retto, dagli corsi delle acque, mossi dagli movimenti solari e lunari. Ma le acque del Mar Magiore, che è il Ponto Eusino, e gl’ altri, Tana e Propontide, serati in la terra, non partecipanno con 1’ acque dell’ Oceano, nè sono puramente salse et in poco fondo e di giorno in giorno si vanno ammonendo. La Palude Meotide, nella quale già anni 50 in 60 si navicava con grandissime navi, che andavanno alla Tana per pessi e ca-viari, hora è amonito che più non si navica. Il iondo del Mar Magiore non è di più profondità che de p. 25 in circa et in esso, dretto le boche del Danubio, lontano da terra cercha miglia quatordese, si sollevanno alcune seche lunghissime e strette, per il che si giudica che di breve farassi in esso loco una laguna serrata tra li lidi, corno la nostra, e se ’1 non fosse il sole, 1’ acqua di essi mari saria tutta dolce per esser tutta de fiumare. La cagione veramente, che esso Mar Magiore ha poco Auso et reAusso, è il poco globo, che ha nel mezzo, rispetto alli altri mari, e questo perchè l’acqua conti-