222 ANTE TEESIC PAVICIC fratello il duca d’Angiò, che fu poi Enrico III, è un po’ idealizzato, forse perchè realmente Caterina voleva più bene a lui che a Carlo. Coligny è raffigurato fedelmente. Gli storici moderni lo descrivono uomo perfetto, che voleva soltanto il bene del popolo francese e che cadde per il suo ideale. Fu un grande uomo, indubbiamente, ma i personaggi storici non vanno giudicati esclusivamente dal loro punto di vista. Ogni uomo, a questa stregua, specie in questioni religiose, crede di avere ragione,, e si pensa autorizzato a non andare per il sottile quanto ai mezzi per il trionfo dei propri sentimenti e delle proprie idee. In tal modo anche Caterina potrebbe essere proclamata donna esemplare e senza colpa per la notte di San Bartolomeo. La figlia di Caterina, Margherita, vive sulla scena la vita della sua prima giovinezza, così come ce la tramandò la storia, al tempo che la corruzione non ne aveva ancora incrinato il carattere. E’ tratteggiata simpaticamente come una principessa capricciosa; crede più alla voce del sangue che alle ragioni politiche della madre, cerca d’avvicinare in tutti i modi il duca di Guisa, la prima lama di Francia, a suo dire. Spiritosa, caparbia, simpatica, la ragazza ha in sè qualche cosa della gatta a cac-