90 ANTE TRESIC PAVICIC facile predire l’imminente morte di Lorenzo, di cui si sapeva ch’era di salute malferma. Ancor più facile predire quella di Innocenzo VIII, che, dopo esser stato sulla soglia della tomba, non si rimise più e fu sempre ammalato, tanto che se ne poteva attendere la fine a ogni momento. Se non si tratta d’indicare con precisione il luogo, il tempo, la specie della malattia e il modo della morte, accidentale o violenta, ciascuno piuò predire la fine di Tizio o di Sempronio senza tema di sbagliare. Nelle predizioni di Gerolamo nessuna circostanza dettagliata comprova la presenza di forze trascendentali. E’ provato che Savonarola (ebbe rapporti con il Re di Francia, Carlo Vili. Sarà stato certamente a contatto anche con il Cardinale Giuliano della Rovere, che voleva la destituzione di Alessandro VI ed era in trattative con Carlo e con il Cardinale d’Amboise. Ministro di Carlo l’Ardito, dell’astuto Luigi XI e di Carlo Vili, era il furbo, raffinato Comines, un uomo che trovava buono ogni mezzo purché portasse al successo e ordiva tutte le trame diplomatiche dell’ Europa occidentale. Ora egli sapeva certamente ciò che avveniva a Firenze. Allo Stato fiorentino, allora molto importante e ricco, ricorrevano per prestiti an-