IL TEATRO DI RINO ALESSI 239 parecchi membri del Comitato di salute pubblica. Robespierre non fu dunque rovinato dalla sete di Dio, ma da quella bestiale del sangue dei suoi avversari politici non religiosi, chè intorno a sè egli sopportava anche atei confessi purché servissero alla sua illimitata ambizione anelante alla dittatura assoluta. Egli fu rovesciato da questa suprema ambizione, dai bassi intrighi, dall’ invidia, dall’odio di più forti di lui, e dal terrore suscitato nell’ intera Francia dalla sua sete di sangue: circostanza che è necessario dimostrare storicamente per collocare Robespierre nella sua vera luce ed affermare che non si può, in nessun modo, assegnargli la parte del rappresentante di una grande idea come quella del profeta dell’ Ente Supremo. Il più grave delitto ch’egli commise fu il tradimento alle spalle e l’assassinio di Danton, che non invidiava nessuno, e meno che meno lui. Lo riteneva, sì, incapace di dirigere gli affari dello Stato, ma lo aveva appoggiato e difeso di fronte ai nemici non immaginando di difendere un poltrone capace di causare danni tanto gravi alla Repubblica. Nella Convenzione del 26 novembre del 1793, per esempio, lo difese dagli attacchi dei Girondini con queste parole :