194 ANTE TRESIC PAVICIC citi tolto al fratello. Nell’istante in cui il Re abbandona al loro destino i duchi di Guisa-Lorena, la porta della stanza segreta s’apre ed entra la Regina. La visita improvvisa sdegna il Sovrano. Usciti gli ugonotti s’accende un aspro dialogo fra madre e figlio. Questi la odia, ritiene che lo renda ridicolo davanti al mondo, guidandolo come un bambino e preferendogli il fratello minore, il duca d’Angiò, il futuro Enrico III, ambizioso e corrotto. Non le nasconde il suo disprezzo, anche per la sua nascita da un’astuta famiglia di mercanti italiani. La madre rivela al figlio i propositi segreti degli ugonotti. Essi non hanno per lui che diffidenza e disprezzo. Progettano di farli prigionieri, lui e la Regina, di rinchiuderli nell’ imprendibile fortezza di La Rochelle, di condannarli a morte. Il Re non crede. Strozzi, che, insieme con Caterina, aveva spiato la riunione segreta, conferma le rivelazioni; tuttavia Carlo dubita. — Sono convinto — dice alla madre — che nessuno è più grande di voi nell’ inventare una commedia politica. Egli è persuaso che si tratta d’intrighi combinati dagli italiani, e fa chiamare di Co-ligny. Gli dice che la Regina si scusa della visita che ha interrotto i lavori; quanto a