IL TEATRO DI RINO ALESSI 215 ugonotti. Anzi tutto occorreva colpire il capo. A tal fine ricorse al duca Enrico di Guisa, fervido cattolico e, come si è visto, prediletto da Margherita. Egli forse sognava di arrivare, attraverso a questo amore, al trono di Francia, contando anche sulla leggerezza dei figli della Regina incapaci di reggere la corona. Enrico di Guisa aveva prezzolato Charles de Louvier, signore di Maurevert, che s’era messo in agguato in una casa di fronte al Louvre, vicino alla chiesa di Saint Germain-PAuxer-rois, sapendo che Coligny usciva, di solito, da quella porta del Castello Reale, in cui, per favore del Re, aveva libero accesso a ogni ora del giorno e della notte. Il 22 agosto 1572, mentre l’Ammiraglio usciva dal Louvre, dalla casa di rimpetto partì un’archibugiata che gli asportò l’indice e lo ferì a un piede. Portato nella sua casa in via Béthizy, il Re, appena saputo dell’attentato, accorse a bagnare di lagrime il guanciale del ferito e a promettergli vendetta. Anche la Regina sentì il bisogno di una visita per allontanare da sè ogni sospetto, almeno momentaneamente. Ma comprendeva che bisognava agire presto o cadere. Due giorni dopo veniva ordinata la strage di San Bartolomeo. Non v’è dubbio che la principale responsabilità di quella notte e, se si