36 ANTE TRESIC PAVICIC musicali, libri profani, abbigliamenti, gemme ecc.; non così all’aperto, dove tutti i tre atti si svolgono su un basamento di legno, in mezzo al pubblico che guarda e vede da tutte le parti, e s’affaccia perfino alle finestre dei palazzi d’intorno. Talché l’autore è stato costretto a rinunciare per due scene alla storica Piazza, che vide, dapprima, il bruciamento delle vanità e poi il rogo del Savonarola e dei suoi due discepoli, e trasportarle in Piazza degli Uffizi, vicina, ma non visibile dal basamento. Da lontano ne arriva soltanto il riflesso rosso del bruciamento; più tardi vi si avviano anche i tre frati, che, scesi dal basamento, sono tratti alla morte. Pertanto due episodi principali figurano avvenuti altrove, senza soddisfazione alla storia e con poca all’ illusione. E’ da chiedersi: meritava sacrificare i due atti, nonché gli ambienti storici dove si svolsero i principali episodi della vita del Savonarola, per l’illusione che ci può dare il riflesso da Piazza degli Uffizi? Evidentemente no: tanto maggiore, allora, la forza poetica della tragedia, se, malgrado questi sacrifici, ha ottenuto un successo così grande.