50 ANTE TRESIC PAVICIC L’atto è pieno di vita e di movimento. La lotta fra il Monsignore e il Frate tiene l’animo degli spettatori in continua tensione. Le parole cadono come colpi di spade affilate. La lingua è sempre poetica, i periodi armoniosi come versi. L’effetto deve essere potente, specie in Piazza della Signoria. Per dare tutta la bellezza dell’atto bisognerebbe tradurlo; e così gli altri due. IV. Ancor più robusto il secondo atto, in cui è raffigurato essenzialmente il bruciamento delle vanità. L’atto comincia con un inno che si sente cantare lontano. I signori del Governo affollano le finestre del Palazzo ed il balcone. Frate Domenico con i domenicani arriva in Piazza protetto dalla milizia. Lo seguono schiere di giovani recanti la Croce e rossi stendardi con l’effigie della Madonna, e frotte di fanciulli bianco vestiti e inghirlandati di olivo. Il canto echeggia da ogni parte, ma si sentono anche grida nemiche. In lontananza i Compa-gnacci, gli Arrabbiati e i Palleschi alzano su