188 ANTE TRESIC PAVICIC Enrico d’Angiò, che odia Enrico di Guisa, obbietta alla madre che la tresca di questi con Margherita deve cessare. Margot sposi piuttosto il figlio della brutta calvinista. E’ una giusta punizione per il suo amorazzo. Margot, che ha origliato alla porta, irrompe. Prega sia risparmiata. Preferirebbe rimanere zitella. Ma la madre le ricorda che non si comanda mai tanto come quando si obbedisce. Un gentiluomo di Corte annunzia il Re. I presenti s’inchinano. Carlo IX, adirato, rinfaccia alla madre di aver ricevuto l’inviato di Filippo II, dimenticando che la Francia ha lui sovrano. Tra la madre orgogliosa e il figlio che non lo è di meno, sorge un violento contrasto. Carlo IX. — Troppo spesso, Signora, voi dimostrate di essere più Regina che madre. Caterina. — Eppure, Maestà, se non fossi madre, non avrei più desiderio di essere Regina. Enrico. — Il Signore di Coligny si vanta di troppe cose nei tuoi riguardi. Ciò non fa che inasprire l’animo dei Francesi, che odiano i calvinisti e credono nella religione di Roma. Carlo IX. — Madre, dovreste far comprendere al mio fratello il duca d’Angiò che non si parla in questo tono col Re di Francia. Enrico (core sarcasmo). — Qui nessuno ci ascolta, e di fronte alla madre siamo pari.