200 ANTE TRESIC PAVICIC di lei. Enrico di Condé è convinto che le nozze sono state volute da Caterina per attirare gli ugonotti in una trappola. Anche Pardaillan teme il tranello; sa che Parigi odia gli ugonotti; le vie della capitale sono invase da bande mascherate che provocano risse e uccisioni; basterebbe un segnale della Regina e sarebbe la strage. Certo il Re è ricaduto nelle mani della madre; bisognerebbe impadronirsi di tutti e due. Un gentiluomo ugonotto mascherato annuncia che la situazione è nelle mani del Gran Prevosto dei Mercanti, l’uomo più sanguinario di Parigi; costui ha mandato messi in tutte le case per compilare l’elenco degli ugonotti. Enrico di Condé è sicuro che si preparano le sentenze di morte; Pardaillan afferma che i suoi non lasceranno Parigi finché dai balconi del Louvre non sventolerà lo stendardo ugonotto. Caterina (entra improvvisamente, domina tutti con lo sguardo; con affabilità). — Signori, perchè avete quell’aria di congiurati in casa mia? Pardaillan (cercando di vincere l’emozione). — Maestà, siamo nella casa del nostro Re. Caterina. — E in casa mia. Pardaillan. — E in casa vostra. E le nostre congiure, se fossero vere, non potrebbero essere che in suo nome e per la sua bandiera.