IL TEATRO DI RINO ALESSI 257 dire che nella Sete di Dio non vi siano scene bellissime; mancano invece i grandi contrasti spirituali, quelli che provocano tempeste nel cuore, nel cervello, nella coscienza dei protagonisti del progresso e anche del regresso umano. Come diverso gli sarebbe riuscito il lavoro se l’autore avesse rappresentato il conflitto tra Robespierre e Danton, fra l’eroe delle tenebre e quello della luce! Ma in tal caso Robespierre non poteva essere l’uomo assetato di Dio, di luce e di progresso; bensì il triste rappresentante del regresso e delle tenebre. Due protagonisti, comunque, con i quali Rino Alessi avrebbe potuto costruire una grandezza di tragedia, un’opera pari al Prometeo incatenato di Eschilo.