268 ANTE TRESIC FAVICIC E’ difficile immaginare mèta più elevata. L’anima, turbata da passioni che la coscienza condanna, non può aver pace finché non si purifica e non si eleva verso placide sfere serene con la confessione, cioè con l’autopunizione. E la confessione deve essere pubblica, perchè quella segreta nasconde, non terge il peccato. Ogni altro bene è nebbia al vento di fronte alla pace serena della coscienza; essa sola rende possibile la vita sulla terra e il progresso verso mète presagite ed eccelse non ancora chiare all’umanità. Il caso del dottor Hirn è costruito sulla psicanalisi. L’autore apprezza molto il Freud tanto da credere che lo scienziato austriaco, con le sue introspezioni, sia penetrato così a fondo nel subcosciente da carpirgli tutti i segreti. Superfluo esporre la mia opinione sul Freud. Indubbiamente egli ha scoperto molte cose che, prima di lui, si presagivano, ma non erano chiarite scientificamente e sistematica-mente. Mi sembra tuttavia che l’Alessi non possa seguire incondizionatamente queste teorie che, se ho ben compreso, sono di un materialista, mentre il drammaturgo italiano crede nella vita superiore e nell’ immortalità dell’anima. Ma ciò è indifferente purché l’autore