IL TEATRO DI RINO ALESSI 73 Per giustificare il suo spirito profetico, Gerolamo dice : « Ebbene : io vi dico che una notte una voce mi gridò: « La Chiesa precipita nell’ abisso. Bisogna abbattere l’Anticristo ». Quando il Monsignore gli rinfaccia la confessione dei peccati mortali e dell’ impostura, il Frate risponde : « Sono le confessioni della tortura ». Lo spirito fu abbattuto dai patimenti del corpo: ora però che sta per comparire al cospetto di Dio, ritira la confessione fatta e respinge l’assoluzione del commissario di A-lessandro: sarà lo stesso Dio ad assolverlo. Alla fine, per salvare il prestigio della Chiesa, il Monsignore aiuta Gerolamo a inginocchiarsi; ma il Frate, più che piegarsi, si abbandona pesantemente ai piedi della Croce, che cerca di abbracciare con le braccia stroncate mentre il prelato fa come se impartisse l’assoluzione al peccatore confesso, e precipitosamente scende i gradini. Raccogliendo le ultime forze, Gerolamo mormora una fervida preghiera alla Trinità, pregando per la propria salvezza e per l’eterno splendore di Firenze. E reclina il capo. A questo punto Domenico e Silvestro sono accompagnati all’altare. Silvestro si getta ai piedi del Maestro,