IL TEATRO DI RINO ALESSI 49 città. Rumori, grida, confusione. Il Gonfaloniere esorta il Savonarola a salvare la città. Il Frate si getta ginocchioni e prega per la vittoria, come Mosè sulla collina all’entrata degli Ebrei nella Terra promessa. La grande campana chiama alle armi. Altre campane rispondono. Savonarola si alza. Dice al popolo che tutte le sue predizioni si sono avverate: egli non ha mai aspirato al potere; ora Dio stesso lo chiama a salvare Firenze, che il Frate incita a insorgere a difesa per diventare la nuova Gerusalemme. Gerusalemme: parola mistica con la quale Gerolamo spesso influisce abilmente sulla folla. Il popolo non si domanda in che cosa consista la santità di questa Gerusalemme che ha crocifisso il suo Salvatore e ha dato molte prove di ferocia e di infedeltà a Dio. Esso è preso nel fascino della mistica parola. Una voce. — Padre, con quali armi combatteremo? Gerolamo tace. Continua a pregare, come a significare che, con la preghiera, salverà la città. Il popolo, cantando inni religiosi, accorre da ogni parte alle mura. Il Frate sale a Palazzo con il Gonfaloniere e gli otto Priori. La città è salva. La folla intona un cantico devoto.