IL TEATRO DI RINO ALESSI 245 Il processo contro Danton e i suoi compagni Camillo Desmoulins, Deìacroix, Westermann, Herault de Séchelles, Philippeaux e altri, rileva la grandezza di questi eroi e la bassezza morale di Robespierre e dèi suoi satelliti, Saint Just, Couthon, Lebas, Billaud, Collot, Fou-quier de Tinville, Herman, Vadier, Amar, Vou-land, David, ecc. La difesa aveva disperso tutte le motivazioni dell’accusa con l’impeto di una bufera. I giurati erano rimasti confusi e atterriti; il pubblico, inorridito da tanta vergognosa ingiustizia, protestava, zittiva, minacciava. La innocenza di Danton rifulgeva come il sole, la sua voce tonante come ruggito di leone echeggiava dal Palais de Justice all’altra sponda della Senna. Il presidente del Tribunale Herman e il Procuratore di Stato Fouquier de Tinville, non sapendo che partito prendere e come eseguire l’ordine omicida di condannare dei cittadini innocenti, considerati tra i migliori patrioti, decidevano di scrivere al Comitato di salute pubblica chiedendo altre istruzioni. Esauriti tutti i mezzi legali e non potendo confutare le ragioni della difesa, non erano in grado di opporsi, senza troppo palese ingiustizia, alia richiesta d’interrogare i testimoni a scarico.