IL TEATRO DI RINO ALESSI 177 « Vanta il tuo e rispetta l’altrui ». E anche quando spunterà quest’ora felice, che noi non vedremo, la tragedia del Conte Aquila sarà di attualità e il dramma verrà rappresentato per additare ai posteri felici gli eroi del triste passato; e i posteri invidieranno Federico Con-falonieri e gli altri simili a lui, eroi pronti al sacrifico supremo che eleva l’uomo sopra i mortali nella sfera degl’ immortali. Con la sua bella opera Rino Alessi ha reso un servizio non solo all’ Italia. Egli ha accresciuto il patrimonio glorioso della letteratura italiana, ma ha rievocato nel contempo i drammi vissuti dalla nostra Nazione nel suo tempestoso passato. Ha ritratto i nostri eroi, i nostri martiri, i nostri traditori, i nostri rinnegati, ed anche i nostri tiranni, gli stessi che hanno oppresso l’Italia. Leggendo il dramma, ho sentito iche l’autore è penetrato, in certo modo, anche nell’anima dei nostri martiri e ne ha veduto chiaramente non solo lo slancio sublime, sempre pronto al sacrificio, ma anche i difetti e le vanità. Il Conte Aquila è la sintesi eccelsa e la personificazione dei congiurati e dei martiri italiani, non solo, ma dei congiurati e dei martiri di tutti i popoli; quindi anche dei nostri, non meno numerosi e non meno eroici.