IL TEATRO DI RINO ALESSI 159 si cade nelle bassure dei bruti; tende anche a insegnare il disprezzo della vanità, così ambito dalle masse ignoranti, e a sostituire le vane parvenze con valori reali. In questi tempi, che vedono folle guastate dalla stampa velenosa e dalla letteratura decadente correre a teatro e invadere i cinematografi per accendere in sè gl’ istinti della bestia preistorica, Il Conte Aquila scende sulle anime travagliate come rugiada su fiori assetati e riarsi; in un’epoca che schernisce tutti gli ideali e vede i mestieranti della letteratura e dell’arte portare sulle scene il marcio esistente nel loro cuore e nella loro arida anima, più ancora che nella sventurata società odierna; in cui pseudo-letterati e pseudo-artisti tentano di spegnere nelle masse affamate anche l’ultimo barlume d’ideale, non soffocato del tutto dal tempestoso uragano della guerra e dalla corruttela della coltura, il dramma dell’Alessi fa balenare davanti agli occhi, deliziandoli, l’arcobaleno di un migliore avvenire; in contingenze come le attuali, che portano alle stelle la più bassa propaganda politica, gabellandola per azione capace di salvare l’umanità; che deturpano abilmente idee filosofiche e sociali per provocare il trionfo della demagogia e delle brutali rivalità lottanti per