IL TEATRO DI RINO ALESSI 95 stificata la sua campagna contro l’incredulità e l’indifferenza religiosa; senonchè il Frate, sedotto dalla propria passione, attaccò lo stesso umanesimo e si abbattè sull’antica civiltà appena rinata. Insorse contro la bellezza della forma artistica e contro la gioia di vivere per imporre all’umanità le tenebre del Medioevo, tristezza e penitenza: quasi un ritorno alla barbarie. E’ vero: la bellezza intellettuale e morale è di ordine superiore; ma la bellezza formale è il riflesso di quella intellettuale nella luce solare di Dio. Vi è cosa più bella del sole? Per dare un’ immagine esatta dell’ ideale poetico di bellezza, i più alti ingegni additano il sole, simbolo della divinità. Gerolamo può essere giudicato alla stregua di un tremendo reazionario nell’evoluzione della specie umana verso la perfezione, anche se i Papi, i Cardinali, i diversi tirannelli e mecenati d’Italia, concepivano a cuor leggero il rinascimento dello spirito, spesso votandosi all’epicureismo, e peggio, poiché Epicuro non predicava dissolutezza ma moderazione in ogni cosa. Come dice Lucrezio Caro, Erodoto liberò l’umanità dal timore dell’Ade e dei numi ingiusti, ma propugnò una condotta di vita morale secondo le leggi naturali; Gerolamo invece, caduto nell’opposto estremo, spaventa le anime con