198 ANTE TRESIC PAVICIC popoli credono nella forza. Oggi che vi siete dato nelle mani di pochi facinorosi, voi siete un sovrano debole, che può essere accusato di imperdonabile leggerezza. Alla domanda del Re se si può ancora giocare di astuzia, Caterina risponde: — Oggi non più. Bisogna agire, agire senza indugio, altrimenti sei perduto, e con te la Francia. Gli fa capire che non c’è salvezza se non abbattendo i nemici, a incominciare da Coli-gny, il peggiore di tutti. Dopo una debole resistenza, il Re aderisce; comunicherà all’ambasciatore spagnolo che, entro tre settimane, tutto sarà fatto secondo il volere del suo grande sovrano. L’atto termina con un dialogo fra Caterina e l’astrologo Ruggieri che le annuncia di aver scrutato nel destino di Coligny e di avervi letto il segno di morte. E il sangue di Coligny non sarà il solo. Tanta sete di sangue hanno le stelle dell’astrologo... Caterina. — I nostri nemici sono infiniti. Ruggieri. — Tanti più morti, tanti meno nemici. Caterina (turbata). — Ah! è proprio vero... Da questa strada non si torna più indietro.