DISCORSI DE II. SABBATTINO ECC. 121 in tal corente non vi puoi restar la terra, la quale all’ hora sarà portata e caciaia a forza in tal canale, il quale, perchè serà corente, con tal corso si tenirà cavato, e la terra portata in esso serà ritornata in mare da quel luocho la vene. Questo canale e questo arzere adunque provederano a questo. Ma anchora provederà che non potran descendere nella laguna materia alcuna che atterri, et farano un altro utille, che nè allega, nè altre immonditie della città potran essere portate dall' acqua in luocho che non vi sia corso. E così ogni materia, che atterra, serà portata in dito canale, il quale serà la sentina della laguna, corno nelle navi vi sono le sue sentine. Ma quelle si nettano con 1’ arte e fatica, e questa si netarà con la natura del corso da sè. Et a questo muodo serà proveduto a tutte le atterrationi, che fano atorno la laguna con il suo restringerla, che è la importantia della atterratione. Et oltra serà terminata e separata dalli canetti e da terra, e serà un comodo andare atorno di essa laguna, che non se gli può andare nè per barella nè per terra, che alhora si potrà andarvi e per barcha e per terra e per poter provedere dove è il bigogno, se bisogno vi serà. Et oltra serà questo uno non haver più a pensare alli caneti, che hora se pensa se non a quelli et al remediare che non vengano avanti, nè però mai se è fata provisione alcuna a questo, se non a pensare come si potessino desfare, che è impossibile. Sì che mediante 1’ arzere tal pensiero cessarà e li canetti over palude resterano palude, e perchè non potrano più esser alzati, nè bonificati, nè da terra portata dagli fiumi, nè da quella che è portata dalli soracomuni. E la laguna non si potrà atterrare nè restrenzere per terra portata nè da terra, nè da mare ; da terra, perchè, quando non passano li fiumi di sopra, non potrebe la terra venir nella laguna, nè altre immonditie mediante l’arzere ; da mare non potrà similmente esser portata terra che non sia ritornata dal corso del mare. Et a questo muodo serà proveduto alla atterratione delli soracomuni, e così con l’altro muodo a quella degli fiumi. E remosse tal cause, si removerà 1’ effetto della atterratione, com’ è rimossi in la laguna da Roma fata da Tragiano imperatore per comodità degli suoi navilii, la quale se atterrava per causa della terra portata dal fiume Tevere, corno per quella che era portata dalle fortune, et hora che acqua di tal fiume non vi può più capitare, nè da mare, si conserva. E così si conserva la laguna dita Drago Giesulo, quale è oltra Torcello, et è laguna che è rimasta fuora della laguna da per sè, in la qual se gli va per un canale che si parte da quella laguna di Torcello, che è Canal longo, la qual laguna cala e crescie per tal canale, ma li soracomuni non possono portar terra in detta laguna di Jesulo, sicomo la portava in quella di Torcello, respetto che in quella di Jesulo non vi gieta porto alcuno, corno fa in quella di Torcello, e però non vi va la terra delli soracomuni. e se pur ne va, la riman nel canale suo e non ariva nel lago, et è ritornata poi fuora di quello con il discrescente ; e similmente in deta laguna non vi entra più la Piave, da po che fu arzerata, sì che gli sono levate le due cause della atterratione. E quella ancora di Comacchio, perchè nè fiumi nè soracomuni gli puono nuocere. E similmente si conserva quella di porto Cortellazzo, et altre, perchè gli sono levate le cause della atterratione. E così si conserverà questa, levate le simil cause. Ma per il modo che io aricordo, et ad un tratto, serà prò visto alle terre degli paesi di sopra della laguna, perchè si potran scolare, perchè fi fiumi non impedirano gli suoi scolatori, e le paludi non potran più esser alzate nè da fiumi nè da soracomuni nella laguna, perchè resterà laguna per le ragion dite. Questi mi pareno gli veri remedij per conservar la laguna: non è però che io non me remetti al giuditio degli homeni de buono et alto intelletto. Et essendo la cosa de importanza, corno la è, gli prego che gli debba piacere di vedere questa theoricha