DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. 219 Ittem dico et concludo che il più curto viazzo si trova per andar in mar, quello sia il meglio e più comodo, con manco spesa, e tanto più, quanto si puoi condur lontano da Venetia. Et perchè questo è il più longo viaggio e con maggior spesa e pe-riculo del porto per le raggion, quali ho detto, confesso per mia oppinion non mi parer esser a proposito : e, secondo il calculo ho fato, costarà ditto cavamento da Stian fin in Piave con fi arzeri van fatti, intestadure, palificate per la laguna et far una porta, dove si congiongerà 1’ acqua del Muson, Marzenego, Dese e Zero in ditto Sii per la navegation et altre cose, costarà due. dusento e diese milia. — Laus Deo. VI SCRIPTURE PRODUTE PER IL MAGN. MESSER ALVISE CORNARO PRIMA SCRITTURA OVER DEPOSITION Il favore e la cortesia, che con grande dimostratione a me usate in volere che io con V. S. udisse le depositioni delli periti, fu a me tanto grata, che scriver non lo potrei, perchè per queste conobi che hora si ritrovano de molti homeni di bello intelletto, che son ben peritti, sì corno già pochi anni ve ne erano pochi : et questa cogni-tione molto mi conforta et allegra, conoscendo quanto ella è necessaria e giovevole a questa città. Et oltre mi alegrai de esser così ben informato per haver odite le sopradette deppositioni, e tanto quanto se fossi stato io ancora sopra il luogho, che la longa ettà non mi concedete, che potessi andare. Et ritrovandomi bene informato, perchè son stato infinite volte sopra tutti quelli lochi, non ho voluto mancare di fare ancora io questa mia depositione, et in essa di dire alcune provisione utille e necessarie, se-ben non sono per farsi hora. Ma perchè so che si farano con tempo, acciochè, quando sarano ricordate da qualche bello intelletto, che vi seria alhora, habbino più favore, vedendossene scritture, che sarano state ricordate e lodate dagli passati, i quali da po’ morti hano più credito et auctorità; et oltra essendo io nella ettà delli anni 77 e pro-simo al fine, non debbo mancare in far che venga in scrittura et che ancora si vega-no li 4 gran contrarii, che ha questa mia cara e dolce patria. E però, prima che io dia principio alla depositione, fi dimostrarò, et oltra dirò alcune cose, che, seben non serano proprie in tutto alla materia, non serano nè tutte improprie. Onde vi prego clar.mi Signori, che queste poche rige siano con vostra gratia da me scritte. Dico adunque che, essendo io nella verde etade, per non esser cittadino inutile et ingrato alla mia patria, deliberai al tutto di giovarli, vedendo non poterli giovare col mezzo del uso della nobiltà, sicomo V. S. hora fi giovate, perchè li miei passati discendenti dal dose Cornaro per la loro poca cura, o men, la perdetteno, sicomo io non son mancato in reacquistarla in li miei nepoti discendenti. Non potendoli dunque giovare per tal mezzo, deliberai di giovarli con questo altro de imparare la peritia delle acque tanto giovevole a lei. E conoscendo che a saperla ci bisogna una longa pratica, mi posi molto giovane a quella, et il grande Idio, che conobe la mente mia esser buona, vedendo quanto io mi affaticava sì con tristi tempi corno con buoni, sì con giacio corno con caldo, sì de notte corno di giorno, delliberò di farmi due gratie : 1’ una, che