DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. 53 A questo rispondo che gli è il vero, e volesse Idio che questa laguna si potesse re-dur al modo che sta quella di Comachio, che’l serebbe molto buono in una parte, cioè in tempo delli sirocali, ma ne l’altra no, che è in tempo delle acque comune. La laguna prefatta, cominciando dal porto suo et andando verso ponente in terra ferma, è larga più de meglia quindeci, e per il lido è longa più di miglia desdoto, et ha de grandissimi laghi e canali, che receveno mari di acque: per il che, in tempi delli sirocali, l’acqua, superate le barene, si distende benissimo senza alciarsi molto, et il be-nefitio di essa laguna si è il longo camino che fa l’acqua avanti che la s’afferma. Ma questa laguna di Venetia ha poco più di tre miglia di camino, cioè dal lido agli arzeri fati da la bocha di Siocho al Dese, e sebene si disfacesseron quelli arzeri, non però si haveria li laghi grandissimi, com’ha la predita palude: e però io dico che’l non bisogna sminuir questa laguna, ma più presto grandirla, e quel che non si polle logar in largezza longarlo in longezza, tenendo le acque dolci fuori della laguna, e non li chiuder li porti, perchè quelli sono il cibo, l’anima e il core di questa laguna, e salute di questa città. Tornando alla laguna di Comachio, dico che, quanto alli sirocali, buono seria che questa nostra laguna l’assimigliasse, ma quanto aspetta alli comuni, non già, perochè la laguna di Comachio non è altro che barene discoperte, sopra le quai mai ascende l’acqua comuna, et alcuni canali e laghi, sì corno s’atrova nelli lochi posti tra il canal di Siocho e Fogolana, dal canal de la Sora alla laguna. Et ancor .che essa palude habbia un porto solo, non è però che, se li pescatori tenisseron aperti li canali, che quella con le zosane la non restasse tutta vuoda di acqua : ma li pescatori tengono talmente chiusi li canali, che per forza ritengono le acque in essi canali et nelli lagi, e, quando toleno la monta di pesci, non però apreno di fatto gli canalli, perchè di fatto .la si vuodaria, ma fano certe cavanelle strette, per le quai gli pesci novelli ascendono di valle in valle. E però staria mal (e Dio noi voglia) che questa laguna si riducesse corno quella, le qual barene causano tanto tristo aere, che in la città di Comachio l’estate non si poi habitar: e che le barene facino questo ca-tivo aere, si ha per essemplo la città di Torcello e Mazzorbo, che per esser in barene non si polle habbitarle. E però il periglio è che’l si stia tanto a proveder a la salute di questa laguna, che le velme si scoprirano et doventerano barene, nè se li potrà poi remediar con quanta richezza ha il Sig.r Turco. Capo XLV. — Che il condur contadini per cavar la laguna seria di poco ittille. Mi dolle il veder privar questa laguna de il porto di Brondolo e le ragioni e li rispetti ancora si dirano al suo loco : ma il volerla privar delli Tre Porti e de il porto di S. Rasmo, come è de openion de alcuni, si faria un grandissimo inconveniente. Ma lasciamo il mallefitio della laguna : se questo si facesse, in poter di cui starebe il porto •di Venetia? e quanto sarebbe lontana questa città dalle insidie de li loro inimici? E perchè el viene per alcuni affìrmato che’l non vi è altro rimedio che la vanga overo il badille a salvar questa laguna, et io dico eh’ è mal per questa città, quando la si lasciasse ridur a tanta necessità, che altro non le giovasse che il badille e la vanga, la qual cosa a me par più presto una disperatione che speranza di salute. Alcuni, i qualli fano questa provisione necessaria, facilima e di salute, aricordano che’l si debbia far venire in questa città tre mesi de l’anno, corno serebbe decembre, gienaro e fe-braro, quatro over cinque mille contadini e ponerli uno per casa, angarizando le case a farli le spese per quelli mesi tre solamente, e far che essi contadini lavorasseno senza premio : in tempo poi delle seche, che regnano in quei tempi, ponerli a cavar questa