122 DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. di questa peritia, e considerar li aricordi miei, e vedere il dissegno, e se quello che io aricordo è ben fondato sopra li termeni e fondamenti di essa peritia, perchè possino giudicare se 1’ aricordo mio è buono, il quale a quelle in tutto io mi rimetto al suo prudente giuditio. — Finis. Sabbattino Dito eh’ egli ha il muodo di liberar -la laguna dal dano che li fano le acque dolci, viene al remedio da liberarla dagli danni che gli fano li soracomuni, i quali vengono dalla grandezza del mare. E dice che’ 1 si debbe arzerar tutta la laguna atorno atorno verso li canedi, per muodo tal che dove non pole ascender il comune, non vi possa anco ascendervi il soracomune, e dice de lassar aperti tutti li canali, che si parteno dalla laguna e vano verso terraferma, arzerando però quelli per il medemo rispetto. E dice che’ 1 si debbia far atorno la laguna un canale apreso i diti arzeri, con li quali et esso canal serà separata la laguna dagli canedi. E le ragioni principali, che lo moveno a far dito arzere e canali, sono due. L’ una, che il soracomune non potrà condur sopra essi canedi la terra, che egli porta con sè, ma lasssarà quella in deti canali, la qual poi con le zosane (mediante il corso del dito canale) serà ricon-dota nel mare. L’altra, acciochè il soracomune ascendendo sopra li canedi nel ritorno non conducha gioso le cane et altre cose legiere in la laguna atterrando quella. Alla qual openione volendo risponder e dirne il parer mio, dirò prima che bisogna saper quel che lui intende laguna, e quel che la intendo io. Egli chiama et intende laguna tanto quanto si vede di acqua salsa scoperta fuori degli canedi, et io chiamo et intendo laguna tanto quanto 1’ acqua, che viene dal mare, ascende e puoi ascender con le sue crescentie e comune e soracomune. Ben è il vero che essa laguna è divisa, parte lago disocupato e parte canedi e canali salsi, e dove puoi entrar il salso, non essendo ocupato dal dolze, ma tutto in un corpo della laguna, e volendola conservar, il tutto bisogna conservar, e pur essendo sforzati in qualche parte perderne per salvar il resto, perderne mancho che si possa, com’ ei dice nel suo fondamento 22 delle acque salse, là dove dice che la conservation della laguna consiste in conservarla in largezza, grandezza et empiezza. Hor volendo lui quella parte, ch’egli intende laguna, conservar, consiglia che’ 1 si faci l’arzere e canali soprascriti. Dico io eh’ egli propone non solamente cosa difficilissima e quasi impossibile a farsi, ma cosa dannosissima quando la si facesse. Difficilissima, che non volendo lassar per il corpo, eh’ egli intende laguna, cosa niuna discoperto di sotto da l’arzere e canale, convenirà di tre cose farne una : o tirar l’arzere e canale tortuosissimo rispetto alle ponte delli canedi e barene, che in molti luoghi intacano la laguna, per non lassar tra ponta e ponta le sache dentro da l’arzere, sminuendo la laguna tanto quanto sono esse sacche; o veramente, volendo tirrar dreto per non perder le sache, lassar tutte le ponte in la laguna, il che facendo serà de poco beneficio ; o veramente farlo per li canedi levando via le ponte, il che serà con grandissima spesa e longezza estrema di tempo, che è il peggio. Se’ 1 vorà far el dito arzere, facendolo dove si voglia, bisognerà farlo fortissimo, se non serà rotto dal maresino, che causarano gli venti foreani, e massime essendovi il canale profondo apreso il dito arzere, in tempo delli soracomuni sforzevoli, corno più volte si è rotto quello che discore da Lizzafusina alla bocha di Siocho, nella sacha del Pomodoro e là dove non vi è canale ma spiaggia. E se il resto delli arzeri, che sono tra la bocha