PARTE PRIMA 31 tegico del mare di Levante, sembra che Baldovino abbia organizzato l’Impero di Costantinopoli « a similitudine della Corte di Francia » (‘). Baldovino introdusse le leggi, militari e civili, del Regno di Gerusalemme, fece trasportare da Cipro a Costantinopoli le Assise ma non pensò « di scostarsi dalle antiche leggi » dei suoi antecessori. Sembra anzi che anche gli italiani si siano assoggettati alla legislazione dell’impero latino ("). La divisione effettiva dei territori fu fatta da 12 delegati veneziani e da 12 delegati francesi. L’imperatore ebbe 1/4 dell’impero; gli altri 3/4 furono divisi a metà tra veneziani e francesi. Ma, prima di considerare tale partizione in relazione a ciò che toccò ai veneziani, non sarà male avvertire che l’impero latino ebbe vita molto travagliata e che un immane compito si addossarono i francesi per la difesa dei territori imperiali. Fu presto disgraziatamente ucciso Baldovino, nobilissimo sovrano, e morì a Costantinopoli Enrico Dandolo, « per consiglio del quale si conservò e fiorì l’impero di Costantinopoli » (3). Dandolo fu pianto dagli stessi francesi; il titolo (') RAMUSIO, op. clt., pg. 104. Lo stesso autore ricorda alcune cariche che si ricollegano al diritto costituzionale franco. ÌVIa certo rimasero cariche di origine bizantine ; il titolo di « déspoto » e forse quello di « cavaliere » dato al veneziano Basegio ne sono più che un indizio. (2) IVIa in quale misura non appare dalla sintetica descrizione del Ramusio. Una storia costituzionale dell'impero latino che, anche dopo la spartizione, subì l’influenza della politica veneziana e riconobbe diritti originari ai veneziani i quali più tardi furono retti da proprie leggi (si pensi al Capitolare del Bailo di Costantinopoli), sarebbe di eccezionale importanza per l’Italia. (3) « ... se ciò, mentre egli visse, non si conobbe per l’invidia, si vide poi dopo la sua morte per esperienza ». Così il Ramusio (op. cit., pg. 158), che fa due bei ritratti di Baldovino e di Dandolo.